Ricordi di una mamma lettrice
Dal momento in cui abbiamo scoperto di essere in tre, con mio marito abbiamo cominciato un fitto dialogo verbale con il nostro piccolo.
Nei momenti di riposo quando ero sdraiata leggevo ad alta voce i miei libri rivolgendomi verso il pancione immaginando il mio piccolo feto rilassato e gaudente che si lasciava cullare dalla mia voce.
Poi cominciammo a comprare, insieme alle cose per il corredino, quei piccoli irresistibili accattivanti libri di stoffa, di cartone rigido con i buchi, con le alette, con gli inserti di stoffa e pelouche, con i campanellini, con le asole per attaccarli al passeggino, di plastica per il bagnetto, con i personaggi staccabili , con i bottoni sonori…
E così, il mio bambino, al suo arrivo trovò oltre a bavaglini, corpetti e scarpine anche tanti bei libri usati (li avevamo già letti noi…)
Quando ricordo quei momenti intimi di lettura condivisi con il mio bambino piccolissimo – il suo ditino sulle figure, lo sguardo interrogativo con le sopracciglia corrucciate, le lotte per impedirgli che si soffocasse con tutto il libro in bocca, le prime domande “ ..e poi?” , lo stupore e il fiato sospeso in attesa della fine della storia – mi domando cosa avrò fatto mai di meritevole per avere ricevuto questo premio dalla vita.
Insomma sarà stato merito dell’ imprinting sonoro nella gravidanza o l’impatto precoce con i libri o forse l’innata capacità di imitazione di tutti i bambini ma a 6 mesi il bambino già si concentrava sui suoi libri preferiti girando le pagine verso sinistra.
All’inizio dell’estate 2003 decise che a 4 anni poteva cominciare a leggere da solo; ricordo ancora la sua protesta in libreria prima di partire per il mare “E che è giusto che tu ti compri tutti i libri per le vacanze e a me niente? ”.
Partimmo con il solito carico di palette, secchielli, salvagente e formine e in più, un borsone affollatissimo di pimpe, pettirossi, pippo, e giulio conigli (da Pimpa e Pippo di Altan, Giulio coniglio di Nicoletta Costa) che colorarono i nostri giorni di vacanza.
Leggere insieme
Quei momenti d’estate rilassati, dopo il sole, sulle lenzuola fresche del lettone, ognuno con il suo libro in mano, sono ricordi indelebili: nel silenzio pomeridiano seguivo la sua lenta faticosa sillabazione, i suoi salti e ruzzoloni su e giù per le righe, quella sua voce incerta, cristallina, determinata.
Il bambino lesse tutti i pomeriggi d’estate con impegno e fatica ma alla sera…niente scuse…come in questa deliziosa poesia di Chiara Carminati:
“Capitano io parto ma ad un patto:
che ogni sera accanto al mio letto
dopo un giorno di sconfitte o vittorie,
tu mi sommerga nel mare delle storie”
Chiara Carminati
Il mare in una rima – Mondadori 2000
Genitori lettori
Nei corsi di lettura espressiva che conduco per i genitori, insisto sempre sull’importanza della lettura anche per i bambini considerati “grandi” perché leggono già da soli.
Non avere tempo è una scusa, siamo sinceri, qui non si parla di avere tempo da perdere ma di trovarlo per un buon motivo. Nessun adulto la sera è fresco come un fiore (se lo è …lo invidio un po’!)
I bambini dei nostri tempi sono spesso stressati dagli impegni peggio dei manager delle ditte internazionali: quante volte al giorno si sentono dire “Sbrigati che è tardi!”.
E poi la scuola, lo sport, il catechismo, lezioni di danza e musica, magari anche inglese, i compiti e poi? C’è un momento per il silenzio, la quiete interiore, il rilassamento o si continua in casa con i videogiochi e la televisione? Ho volutamente esagerato nell’elenco delle attività per rendere più realistica l’idea.
Anche noi adulti viviamo in modo frenetico e magari, senza rendercene conto, sprechiamo attimi di intimità con i nostri figli, attimi che sfuggono e che non torneranno più. Ci illudiamo forse che tra 10 o al massimo 15 anni i nostri figli la sera resteranno a casa con noi? Li rimpiangeremo?
Allora troviamo oggi il tempo per la lettura, qualche pomeriggio o qualche sera, se non proprio tutte le sere, spegniamo la tv, abbandoniamo giochi a premi e veline, lasciamo stare il riordino della cucina o i panni bagnati nella lavatrice che possono tranquillamente aspettare…
Coccoliamoci anche solo un quarto d’ora insieme ai figli davanti a un bel libro: esiste un dono migliore da condividere?
Leave a Reply